Montemezzano

Toscana I.G.T.

VITIGNI: 100% Chardonnay

VINIFICAZIONE: Macerazione a freddo del mosto per 12-15 ore alla temperatura di 10-12°C. Pressatura soffice e successiva fermentazione del succo (mosto fiore) a temperatura di 18-22°C.

AFFINAMENTO: Elevazione in barrique di rovere francese per 6 mesi e successivo affinamento in acciaio.

AFFINAMENTO IN BOTTIGLIA: 3 mesi.

NOTE DI DEGUSTAZIONE: Colore giallo paglierino brillante. Profumi floreali con note di acacia e fiori di arancio accompagnati da frutta tropicale, pesca e vaniglia. Palato elegante, pieno e sapido, con acidità bilanciata e retrogusto persistente.

ABBINAMENTI: Spaghetto allo scoglio, cacciucco alla livornese, cruditè di pesce ed ostriche; risotti con verdure, formaggi freschi a pasta dura e molle.

750ml

La tradizione vinicola Toscana

Villa Torrigiani è un monumento storico nazionale e vanta una storia antichissima.

Si trova a San Martino alla Palma, sulle colline di Firenze dove, da oltre mille anni, si coltivano vigneti e oliveti; la località fu luogo di passaggio dei crociati di ritorno dalla Terra Santa che percorrevano la via Francigena: il luogo infatti prende il nome da “San Martino”, protettore dell’agricoltura, e dalla “Palma” (di ulivo), simbolo che i crociati riportavano come prova del loro viaggio.

A metà del 1400, in piena epoca rinascimentale, la famiglia dei Marchesi Torrigiani, banchieri e vinattieri, acquistò i terreni che si estendono da Casellina fino a San Martino alla Palma, fondando così la Fattoria Torrigiani.

I Marchesi affidarono al rinomato architetto fiorentino Michelozzo il progettò della maestosa Villa che venne costruita fra il 1470 e il 1495. Villa Torrigiani, arricchita da numerose gallerie affrescate da maestri pittori fiorentini, si erge al centro della proprietà agricola, con una splendida vista sulla vallata di Firenze e sulla cupola del Duomo.

Sin dal 1400, l’azienda agricola fu organizzata in 22 poderi gestiti da famiglie di coloni, molte delle quali hanno ancora discendenti che abitano a San Martino alla Palma. L’azienda agricola si organizzò in modo da divenire un’unità produttiva autonoma indipendente da Firenze e riuscì a sfuggire all’epidemia della peste nera del 1600.

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